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Gravidanza in pillole

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LE PRIME SETTIMANE DI GRAVIDANZA

Qualche cenno di fisiologia ma anche di patologia
E' giusto pensare a ciò che di bello vuol dire gravidanza, ma pur essendo un momento naturale della vita della donna, esistono dei rischi e pericoli che è prudente e realistico considerare. Negli ultimi decenni il numero di gravidanze a buon fine è senz'altro aumentato tanto da creare l'aspettativa e l'illusione in molte persone solo di un lieto evento. Nella realtà gli eventi negativi sono stati minimizzati ma non si sono azzerati del tutto. Se si usasse il metro del numero dei controlli del sangue, strumentali (ecografie, monitoraggi ecc.) e clinici (visite) che vengono eseguiti nei pochi mesi di gravidanza, questo stato troverebbe analogia solo con quello di una grave malattia. Per la verità questi controlli hanno nella gravidanza una valenza preventiva, ma non sono in grado di assicurare ai futuri genitori il "classico figlio perfetto".

Il corpo cambia
Anche senza bisogno di un test, molte donne intuiscono quasi subito che una gravidanza è cominciata grazie a piccoli segnali che provengono dal loro corpo. Ad esempio, dormendo sulla pancia ci si accorge che i seni sono un po' più sensibili ed ingrossati. Le nausee, l'abbondante salivazione e soprattutto il vomito sono un altro pesante fenomeno. Può accadere poi che ci si senta stanche e fiacche: è bene non ignorare questi messaggi e fare frequenti riposini. Sono anche presenti un gonfiore alla pancia, lievi dolori addominali e alla schiena, la necessità di urinare più frequentemente: le stesse sensazioni che la donna avverte nei giorni che precedono l'inizio di una mestruazione, ma più intense e più prolungate nel tempo. L'utero in realtà è ancora piccolo, e l'aumento di volume della pancia è dovuto unicamente all'aria che si accumula nell'intestino. Gli ormoni della gravidanza rallentano il transito intestinale: si va meno frequentemente di corpo ( stipsi), la digestione è lenta, l'addome si distende (meteorismo). Un buon sistema per stimolare la funzione intestinale è quella di bere molto e mangiare frutta. Anche il movimento e le passeggiate aiutano l'intestino a rimettersi in funzione. Le secrezioni vaginali sono destinate ad aumentare. Ciò che non deve invece accadere è l'insorgenza di prurito, bruciore, cattivo odore o perdite di sangue. Nella realtà i processi fisiologici di impianto placentare sono responsabili, in una donna su cinque, di piccole perdite di sangue nelle prime settimane, ma queste possono essere anche il segnale di difficoltosa evoluzione della gravidanza ( Minaccia di Aborto). E' prudente pertanto in questi casi eseguire un controllo.

Solo la metà delle gravidanze supera il 3° mese
Ancora oggi abbiamo un'incompleta conoscenza degli eventi che caratterizzano un aborto precoce. Il buon andamento del graduale processo di sviluppo embrionale dipende da una serie di fattori diversi: genetici, alimentari, ambientali, ma anche da un certo grado di fortuna. Se avviene qualche errore di costruzione, la gravidanza s'interrompe.
Circa la metà delle gravidanze si interrompono nei primi tre mesi. Nella maggior parte dei casi ciò avviene nei primissimi giorni dopo il concepimento in un periodo nel quale la donna ancora non sa di essere gravida. Nelle gravidanze che superano il ritardo mestruale (siamo ormai nel II mese) questo rischio è ancora molto alto: circa il 20%. Oltre questo periodo (quando con l'ecografia già si vede il battito cardiaco dell'embrione) il rischio di aborto scende al 5%. In circa la metà dei casi la perdita è legata a malattie genetiche non ricorrenti mentre nella rimanente metà il motivo è sconosciuto. Alcuni fattori di rischio si possono associare all'aborto: fumo, radiazioni, farmaci, infezioni.

Se avviene un aborto
Quando l'embrione muore esiste ancora un tessuto placentare adeso alla parete uterina che produce ormoni della gravidanza: in questa fase precocissima la donna non avverte alcun cambiamento. Dopo qualche giorno, con l'iniziale distacco del tessuto placentare, inizia un sanguinamento e quindi un dolore al basso addome e alla schiena. Questa evoluzione è conosciuta come aborto spontaneo. Occasionalmente questo processo può non avere inizio e si avrà un aborto ritenuto. Esiste ancora un'evoluzione strana e meno comune dell'aborto: il sacco gestazionale cresce senza contenere alcun embrione, rimane cioè vuoto, privo di un embrione che o non si è formato o è degenerato così precocemente da non essere visibile con l'ecografia (blighted ovum o uovo chiaro).
L'impatto emotivo è in questi casi forse l'aspetto più importante. La maggior parte delle donne si domandano "perché è successo?" oppure "perché proprio a me?". Purtroppo nella maggior parte dei casi l'aborto non è prevedibile né prevenibile, non si conosce un modo o una terapia per evitare un eventuale aborto. Non sempre vi sono quindi risposte a queste domande.
Depressione e senso di perdita sono reazioni normali. Anche in una gravidanza di poche settimane la donna fantastica sul bimbo: sarà un maschio o una femmina, dove andrà a scuola ecc. La fantasia serve a creare un legame molto stretto con il proprio bambino. La perdita della gravidanza cancella tutto questo. Nella maggior parte dei casi questo disagio emotivo passa col tempo. Prima di affrontare una nuova gravidanza è necessario più che un miglioramento fisico un miglioramento emotivo. In genere è utile aspettare fin quando non ci si sente emotivamente pronti.

La gravidanza extrauterina (GEU): una gravidanza pericolosa
Nella traversata che l'uovo fecondato fa nella tuba per arrivare all'utero può accadere che qualche ostacolo gli impedisca di avanzare. In questi casi vi è il pericolo di una gravidanza extrauterina. In questi casi non solo la gravidanza si interrompe quasi sempre, ma vi è il temuto pericolo che la tuba si rompa ed avvenga un'emorragia interna. La comparsa di un dolore, specie se localizzato nelle zone più laterali dell'addome, diverso e più intenso di quello che normalmente molte donne avvertono prima della mestruazione, che aumenta col passar del tempo e specie se associato a piccole perdite di sangue deve spingere la donna ad eseguire un controllo in ospedale per escludere l'ipotesi di questa complicazione. Soprattutto bisogna sospettare una gravidanza extrauterina se la beta-HCG ha raggiunto valori intorno alle 2000 U/I ed ecograficamente non si evidenzia la camera gestazionale in utero.
Pertanto, per porre una più precoce diagnosi di sospetto di GEU, è importante sottoporsi ad unecografia transvaginale appena la concentrazione sierica della beta-HCG abbia raggiunto i valori sopra indicati.

DALLA 16° ALLA 28° SETTIMANA: Consigli

Oramai si trova già molto avanti nel viaggio della gravidanza. Questo periodo è forse quello più gratificante, ancora non molto appesantita, ma già... visibilmente interessante: l'addome aumenta i suoi diametri, arrivando circa alle costole. II feto a 20 settimane pesa circa 300 gr ed è lungo circa 25 cm. A 28 settimane pesa circa 1 kg. ed è lungo circa 35 cm. L'idea di un viaggio può essere utile per spiegare alcune cose: così come è importante impegnarsi per guidare bene, per essere al meglio della propria forma fisica, gustando il panorama senza distrarsi troppo, allo stesso modo è fondamentale prendersi cura di Sé e del proprio viaggio di gravidanza. Attorno a Sé avrà tante persone che, in qualche modo, partecipano a questo viaggio: marito, familiari, amiche. Sappia essere Lei la persona che decide, Lei quella che si assume la responsabilità della guida e delle scelte. Ascolti tutti, ma non perda la Sua capacità di scelta e la Sua autonomia. Può anche concedersi delle distrazioni adeguate, con amici, per gratificarsi, per compensarsi delle tante piccole e grandi difficoltà che si trova ad affrontare.
A proposito di viaggi: in auto allacci sempre la cintura di sicurezza, ponendo quella inferiore al di sotto del ventre, e quella superiore facendola passare al centro del petto, fra i due seni.

In questa fase è importante seguire ancora più da vicino alcuni dei consigli già dati: anche se aumenta l'appetito, cerchi di mangiare poco, ma spesso; si muova senza stancarsi; riposi adeguatamente, anche nel corso dell'intera giornata, interrompendola con brevi intervalli in cui stare sdraiata. Pesarsi ogni mattina: è molto importante. Avrà conosciuto i Suoi nuovi gusti, da gravida. Cerchi di assecondarli, senza esagerare: l'importante è mangiare di tutto, per essere certa di acquisire tutte le vitamine ed i micronutrienti necessari. A volte si ha nausea per la carne: la sostituisca con il pesce; anche se surgelato va benissimo. Se invece non le piacesse né l'una né l'altro deve in ogni modo cercare di non rinunciare alle proteine. Un sistema che, in casi estremi, funziona bene è quello di mangiare del bianco d'uovo: è albumina, una proteina preziosa. Le consiglio di far solidificare l'albume, in tegame o bollendo le uova, di farlo raffreddare, e mescolarlo poi con l'insalata, scartando il rosso. 2-4 bianchi al giorno possono in parte compensare il rifiuto di carne e pesce.

A volte interviene o si accentua un po' di stitichezza: beva molto e si accerti di assumere fibre in quantità adeguate. Poi utilizzi i Suoi normali rimedi, o faciliti l'evacuazione con supposte di glicerina. Eviti di far passare troppi giorni senza andare in bagno. Possono comparire delle smagliature, e qualche macchia: sull'addome, al centro, si accentua la linea nigra, le areole mammarie diventano più scure.
Le perdite vaginali tendono ad aumentare in gravidanza: se filanti, chiare o biancastre sono piuttosto normali. Sono invece da riferire se macchiate di sangue, o con cattivo odore.
II circolo venoso nelle gambe risente delle nuove condizioni e dell'effetto degli ormoni della gravidanza sulle pareti delle vene. In queste condizioni è più facile che si gonfino le gambe, che si evidenzia qualche vena superficiale, o che compaiano delle vene varicose. Prescindendo dai vari rimedi, di cui parleremo in visita, prenda l'abitudine di stare spesso con le gambe stesse, ponendo i piedi su uno sgabello: non è molto elegante, ma è utile. Dalla 29a settimana i movimenti fetali vengono avvertiti con maggiore vigore. Può avere qualche difficoltà a fare respiri profondi, perché l'utero cresciuto solleva il diaframma, un muscolo che aiuta a respirare. Può avvertire anche il bisogno di urinare con maggiore frequenza.

II feto cresce rapidamente, compaiono ciglia, sopracciglia ed unghie, si muove, dà calci, dorme, deglutisce, succhia un pollice, fa pipì. La sua pelle si riveste di una vernice (vernix) e di peli sottilissimi (lanugine).

Piccolo memorandum per le prossime settimane:
Fra la 22a e la 24a settimana è bene effettuare la seconda ecografia, questa volta morfologica, ossia con lo studio dei vari distretti dell'organismo fetale. Vedrà che il peso del bambino o le misure dei suoi vari distretti, vengono espressi in percentili. Le spiego: una misura che sia ai 50° percentile significa che è nella media di quanto si osserva nella norma. Se invece risulta al 60° vuol dire che è un poco di più (del 10%) rispetto alla media normale. Le misure cominciano ad essere un poco ai limiti della norma quando sono al di sopra del 75° o al di sotto del 25° percentile. Sono fuori della norma se al di sopra del 95° percentile o al di sotto del 5° percentile.
Fra la 24a e la 28a settimana è il periodo migliore per verificare la buona funzionalità del metabolismo degli zuccheri, mediante il test breve con 50 gr. di glucosio (
Mini test). E' un esame un po' noioso, ma è molto utile. Se il valore della glicemia al 2° prelievo è inferiore a 135, va tutto bene. Se superiore a 135 sarà opportuno approfondire con una Curva da carico di glucosio. Dalla 30a settimana è bene effettuare un controllo settimanale della pressione arteriosa: la minima è alterata se supera i 80 mm di Hg. Se risultasse più alta del dovuto la controlli più frequentemente. Se persistesse più elevata, ne dia notizia al Suo ginecologo.

LE ULTIME SETTIMANE DI GRAVIDANZA, DALLA 31° AL TERMINE: Consigli

Giunta al III trimestre, il più del viaggio ostetrico è stato compiuto. Ci si avvicina ora al momento più importante, ma avendo già superato una serie di difficoltà. E soprattutto essendo oramai entrata completamente nel Suo ruolo di mamma in attesa. Sappia rallegrarsene con se stessa.
Da adesso in avanti sarà sempre più importante sapere essere attenta a Sé stessa, ed alle possibili esigenze del bambino. Le rinnovo, ora con più calore, le raccomandazioni già espresse: si pesi ogni mattina, segua ritmi di vita regolari ed ordinati, alternando periodi di attività (passeggiate) a periodi di completo riposo (sdraiata è meglio). Le donne che vogliono far tutto, considerandosi quasi onnipotenti, spesso si trovano a misurare le conseguenze delle loro imprudenze.
Non pensi solo alle cose mediche, o di dovere: si impegni anche nel cercare e perseguire le cose che più Le fanno piacere: non per distrarsi e non pensare a ciò che l'aspetta, ma proprio per gratificarsi delle tante difficoltà emotive e fisiche che sta affrontando.

Il respiro sarà sempre un po' più difficoltoso: è sempre il diaframma che viene sospinto verso l'alto dall'utero che cresce. Potrebbe avvertire delle contrazioni: se sporadiche sono quasi usuali, se frequenti (più volte al giorno), o addirittura regolari (2-3 ogni ora) possono indicare l'inizio di un vero e proprio travaglio di parto. A volte può fuoriuscire qualche goccia di colostro dai capezzoli: è normale. L'ombelico può risultare completamente appianato. Può avere bisogno di urinare più spesso (anche a seguito di movimenti fetali) o perdere qualche goccia di urina: non si preoccupi. Il feto scalcia e si distende: i suoi movimenti andranno poi diminuendo man mano che la sua casa risulterà più angusta. La sua crescita procede rapidamente: da Kg. 1,350 a 32 settimane, ne peserà circa kg. 2,300 quattro settimane più avanti.

Cosa preparare per il momento in cui andrà in ospedale
Quando sarà il momento delle prime avvisaglie, sarà utile non doversi preoccupare delle cose più banali. Tenga quindi pronto, o quasi pronto, il borsone con ciò che può essere utile ospedale:

Per il neonato
- 3 tutine
- canottiere e calzini
- panni di cotone
- 1 copertina

Per la mamma
- pannoloni grandi
- reggiseni per allattamento, coppette paralatte,
- cotone e detergente per il seno
- camice da notte aperte in avanti, vestaglia, pantofole
- mutandine molto grandi (se possibile di carta o rete)
- fascia elastica addominale a strappo (in caso di cesareo)
- calze antitrombo (se hai grosse varici)

NB: al momento del ricovero occorrerà esibire: libretto ASL, cartella della gravidanza e gli esami eseguiti in gravidanza

La preparazione del seno
Il fine è quello di aumentare la resistenza del capezzolo ai traumi della suzione, riducendo il rischio delle complicanze più frequenti, come le ragadi. Inoltre la manipolazione facilita la fuoriuscita del capezzolo, con particolare utilità nei casi in cui esso risulti poco sporgente o addirittura retratto. Nelle varie manovre può essere vantaggioso utilizzare creme ed oli, per le loro proprietà emollienti ed elasticizzanti.
Massaggio circolare: durante il bagno o la doccia, massaggiare l'areola e il capezzolo esercitando una lieve pressione circolare con un guanto di crine;
Spremitura manuale: ponendo il pollice e l'indice sul bordo areolare esegua dei movimenti ritmici come di spremitura. Questa manovra è anche consigliata poi, dopo il parto, prima di ogni poppata. Permette, con la fuoriuscita del colostro, di lubrificare e disostruire i dotti galattofori.
Rotazione del capezzolo: prendendo il capezzolo tra pollice ed indice, lo ruoti nei 2 sensi, orario ed antiorario. Anche questa manovra ne favorisce l'estroflessione.
Stiramento del capezzolo: ponendo i pollici ai bordi dell'areola, provi a stirarla prima in senso orizzontale, poi verticale. Questa manovra facilita il distacco di eventuali aderenze che si possono essere formate alla base del capezzolo, facilitandone la protrusione..

Vado o non vado?
È prudente recarsi al Pronto Soccorso Ostetrico quando si avvertono:
-
contrazioni regolari e dolorose (vi sono travagli falsi, destinati ad interrompersi, e veri: in questi l'intervallo tra le contrazioni è piuttosto breve, generalmente inferiore ai 10 min);
- ovviamente anche quando compaiono
perdite di sangue rosso vivo, (peraltro frequenti, in concomitanza con le modificazioni del collo uterino);
-
perdite vaginali liquide (nel sospetto di una rottura delle membrane amniotiche. Una sensazione di "bagnato" è più frequentemente associata alla perdita del cosiddetto "tappo mucoso"; mentre la rottura delle membrane di solito si accompagna alla caratteristica del "gocciolare");
- un
aumento della pressione arteriosa (se uguale o maggiore di 140/90: occorre ricontrollarla, e poi andare in ospedale per escludere che stia per comparire una particolare condizione patologica, che si chiama " gestosi");
- un aumento della
proteinuria all'esame delle urine (normale se inferiore a 20 mg/dL);
- una
prolungata mancata percezione dei movimenti fetali,

Se l'attesa dovesse protrarsi
Come Lei sa, la gravidanza, a volte, può protrarsi anche oltre la 40a settimana. E' un periodo delicato, perché da un canto sappiamo che il bambino è oramai maturo, quindi pronto a ben sopravvivere fuori dal suo ambiente intra-uterino. Dall'altro il forzare le contrazioni, per favorire o anticipare il parto, spesso può creare qualche inconveniente nella dinamica del parto. Per questi motivi è necessario attendere che anche il muscolo uterino, e tutto il sistema endocrino che lo regola, sia pronto per il parto. Ma, sappiamo anche che la placenta, l'organo che consente al bimbo di ricevere ossigeno e nutrimento, può deteriorarsi, a volte con una certa rapidità. Per questi motivi si ritiene utile fare dei controlli clinici e strumentali ravvicinati, per accertarsi che tutto vada per il meglio, e per intervenire con discreta tempestività ove così non fosse.
Sostanzialmente seguiamo 3 parametri principali:
quello
clinico, per valutare le Sue condizioni, generali e locali;
il
monitoraggio cardiotocografico per verificare eventuali condizioni di ridotto benessere fetale;
la determinazione ecografica della
quantità di liquido amniotico e la flussimetria dei vasi fetali, espressioni della funzionalità placentare.


versione aggiornata al 12-06-16 | studiomedico@alessandrofeo.it

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