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Gestosi

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La gestosi, definita anche preeclampsia, è una seria complicazione della gravidanza caratterizzata dalla presenza di
ipertensione arteriosa e proteinuria. A queste manifestazioni si associa, quasi costantemente, il difetto di crescita intrauterino del feto. Altri segni possono essere: rapido aumento delle transaminasi, dolore epigastrico, convulsioni (eclampsia), iperreflessia, cefalea severa, persistenti disturbi visivi (scotomi), disturbi della coagulazione (trombocitopenia, coagulazione intravascolare disseminata) ed emolisi.
L'edema non è incluso tra i segni necessari per la diagnosi. Esso si verifica con uguale frequenza tra le donne con gravidanza fisiologica e tra quelle con preeclampsia, benché la comparsa rapida di edema generalizzato deve far sospettare la futura preeclampsia.
Una precoce comparsa della patologia preeclamptica è causa di esiti sfavorevoli materni e fetali. La percentuale di mortalità perinatale è più alta nei feti di madri preeclamptiche. Questi decessi possono essere il risultato di una morte intrauterina per insufficienza placentare e/o distacco di placenta.
L'incidenza della preeclampsia viene stimata tra il 10% ed il 20% nelle primigravide. Il rischio di ricorrenza della preeclampsia è compreso tra il 7,5% ed il 29%.
Fattori di rischio
L'età, la familiarità, le patologie mediche preesistenti (ipertensione, diabete, malattie tiroidee, ipercolesterolemia familiare), l'obesità pregravidica, la primiparità, la gemellarità, l'idrope fetale sono fattori di rischio per la gestosi.
- Età: le donne di età superiore a 35 anni presentano un'incidenza di gestosi superiore di circa 3 volte a quella delle donne giovani.
- Storia familiare: L'incidenza di preeclampsia è 4 volte più alta nelle sorelle di donne che hanno avuto la preeclampsia.
- Cattiva placentazione: il riscontro flussimetrico di elevate resistenze e/o di ridotta elasticità dei vasi uterini è indice di cattiva funzione placentare e quindi di aumentato rischio di gestosi.
- Ipertensione: il riscontro di pressione arteriosa elevata prima della 20^ settimana di gestazione è stato associato al successivo sviluppo di preeclampsia.
- Diabete: il diabete aumenta del 10% il rischio di preeclampsia.
- Malattie renali: una patologia renale preesistente aumenta l'incidenza di ipertensione fino al 48% nel 3° trimestre di gestazione. Anche l'infezione delle vie urinarie in gravidanza aumenta di 1,5 volte il rischio di preeclampsia.
- Cause immunologiche e coagulopatie: l'iperomocisteinemia, il deficit della proteina S, della proteina C, la sindrome da anticorpi antifosfolipidi aumentano il rischio di preeclampsia.
Le pazienti eterozigoti per anemia drepanocitica presentano un rischio di preeclampsia tre volte più elevato.
- Primiparità: la relazione tra primiparità ed eclampsia suggerisce l'esistenza di un meccanismo immunologico che rende unica la prima placentazione. Alcuni Autori hanno suggerito l'esistenza di un meccanismo protettivo nei confronti degli antigeni paterni nelle gravidanze successive.
- Gemellarità: la gemellarità aumenta il rischio di gestosi di oltre tre volte. Il rischio aumenta con l'aumentare del numero di gemelli.

Conseguenze materne, fetali e neonatali
In relazione alla gravità dello stato patologico la gestosi può determinare scarse complicanze o causarne di gravi o gravissime, compromettendo in maniera definitiva lo stato di salute della gestante e del feto. Tra le complicanze il ritardo di crescita intrauterino, la morte intrauterina del feto, le condizioni patologiche materne secondarie all'ipertensione arteriosa ed al coinvolgimento multiorgano caratteristico delle forme più aggressive.
La gestosi determina aumento della morbilità e della mortalità materna, fetale e neonatale ed aumento della frequenza del parto prematuro mediante taglio cesareo.

Controllo e terapia
La pressione arteriosa deve essere rilevata ogni giorno, l'esame delle urine deve essere effettuato ogni settimana mentre gli esami del sangue (bilirubina, transaminasi, PT, PTT, fibrinogeno, piastrine, acido urico, etc.) devono essere eseguiti ogni 20 giorni. Il monitoraggio ecografico e flussimetrico deve essere frequente (ogni 2-4 settimane).
Bisognerà controllare adeguatamente l'eventuale malattia favorente la gestosi.
La gestante dovrà evitare l'eccessivo incremento ponderale attuando un regime dietetico povero di grassi e prevalentemente proteico. Saranno banditi i dolci, le fritture, i cibi conditi, le bevande gassate ed alcoliche. Sarà prudente eliminare il fumo di sigaretta.
Utile misura è il riposo. E' consentito effettuare quotidianamente una breve passeggiata (20-30 minuti).
Le opzioni terapeutiche in caso di preeclampsia sono tuttora oggetto di acceso dibattito e variano in relazione alla gravità della sintomatologia clinica ed all'eventuale patologia materna preesistente alla gravidanza.
La scelta dei farmaci è di esclusiva competenza medica. Il discuterne va oltre le finalità di questa pagina. Inoltre, alcune misure terapeutiche usate nella pratica, sebbene considerate poco efficaci alla luce della medicina basata sull'evidenza, possono essere comunque adottate in base alla esperienza personale del ginecologo curante.



versione aggiornata al 12-06-16 | studiomedico@alessandrofeo.it

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